Non è bastato nemmeno il simpatico striscione con scritto “Curva Oradini” a spingere Giovanni Oradini al successo contro Alexey Vatutin. Il russo non ha un tennis appariscente, ma sa mettere l’avversario in condizione di sbagliare. Se non si possiede un colpo-killer, dunque, è difficile batterlo. È la sintesi che spiega il 6-2 6-4 per il russo, anche se Oradini può recriminare per l’ultimo game: brekkato sul 4-4, nel gioco successivo si è trovato 0-40 sul servizio di Vatutin, ma non ha sfruttato le chance. Rimpianti per la terza, una risposta di dritto scaraventata in rete su una morbida seconda palla. Sarebbe stata comunque difficile per “Giò”, sostenuto a gran voce dagli amici di sempre e da tanti concittadini. Il roveretano ha perso anche in doppio, in coppia con quel Geoffrey Blancaneux che è nei quarti in singolo (ha superato Zapata Miralles) ed è suo compagno di squadra in Serie A1, con i colori dell’ATA Battisti Trento. I due saranno impegnati domenica a Roma per una delicata gara di ritorno dei play-out dopo il 3-3 di domenica scorsa. Mentre si registra l’eliminazione a sorpresa di Raphael Collignon (reduce dal successo a Lione), prosegue la corsa di Martin Landaluce, sempre più “stellina” di questo torneo. Il madrileno ha superato 6-2 7-5 il francese Kyrian Jacquet, peraltro autore di una buona prestazione. Ancora una volta, Landaluce ha dato l’impressione di avere una cilindrata superiore rispetto ai suoi avversari. Dopo aver dominato il primo set, si è un po’ disunito quando ha servito per il match sul 5-4, ma ha avuto la capacità di strappare nuovamente il servizio al suo avversario nell’undicesimo game. Con questo successo, lo spagnolo mantiene vive le speranze di qualificarsi in extremis per le Next Gen Finals di Jeddah: in questo momento è in nona posizione, con una ventina di punti di svantaggio rispetto all’americano Nishesh Basavareddy, in questi giorni impegnato al Challenger di Puerto Vallarta.
