Non tutti sanno che il desk giocatori è il cuore pulsante di un torneo. È lì che i tennisti si rivolgono per qualsiasi esigenza: palline, acqua, asciugamani, allenamenti, trasporti e molto altro sono di pertinenza di chi si occupa di questo settore. In questa interessante chiacchierata, le responsabili Chiara e Cinzia ci svelano i segreti di un ruolo che richiede molto impegno e costringe a lavorare costantemente sotto stress.
Si è fermata a nove partite la striscia vincente di Giulio Zeppieri. Il sogno di vincere back-to-back a Cherbourg e Rovereto si è infranto nella finale contro Dominic Stricker, bravo ad aggiudicarsi (7-6 6-2 lo score) un match a due volti. È dunque lo svizzero il vincitore degli Internazionali di Tennis – Città di Rovereto (73.000€, Play-It), prima edizione di un torneo che ha superato ogni aspettativa: a un’organizzazione impeccabile si è affiancata l’impressionante partecipazione del pubblico, che anche per la finale ha preso d’assalto l’Itas Arena: non è azzardato sostenere che ci fossero almeno 600 spettatori, molti dei quali hanno assistito all’incontro in piedi. Ha vinto Stricker, ma Zeppieri può recriminare per un primo set perso al fotofinish dopo aver avuto quattro setpoint in uno schizofrenico tie-break: si era trovato in svantaggio 4-0, ha vinto sei punti di fila ma non è riuscito a chiudere. I due setpoint giocati sul proprio servizio gridano vendetta: sul 6-5 aveva lo scambio in mano ma non è stato incisivo con la volèe, facendosi infilare dal pallonetto di Stricker. Sull’8-7, poi, ha commesso un banale errore di rovescio al termine di uno scambio prolungato. Al contrario, Stricker ha trasformato il primo setpoint e il match – nei fatti – è finito lì. “Nel primo set Giulio ha giocato molto bene, non è stato facile perché all’inizio ero un po’ nervoso – ha detto Stricker – il tie-break è stato cruciale per entrambi. Credo che per lui sia stata molto dura perderlo perché ha avuto molte chance. Da parte mia sono super contento e posso dire che il secondo set è stato perfetto”.
STRICKER: “VOGLIO TROVARE CONTINUITÀ”
Quando Stricker parla di chance allude anche al vantaggio di 5-3 30-0 per Zeppieri. Su quel punto, un colpo di Stricker (probabilmente fuori) è stato giudicato buono. L’azzurro si è un po’ disunito, ha faticato a togliersi di testa l’episodio e ha chiuso il game con un doppio fallo. Poi c’è stato il tie-break, il cui esito ha un po’ sfibrato Zeppieri. Da parte sua, Stricker ha mostrato sprazzi di un tennis spumeggiante, anche se nel primo set l’azzurro era riuscito a contenerlo nel dialogo da fondocampo. “Negli ultimi mesi sono migliorato tanto sia fisicamente che mentalmente – dice Stricker – ho lavorato bene durante la offseason e sto affiancando un fisico più forte a un livello di tennis che è sempre stato buono”. Forse è in leggero ritardo rispetto ad alcuni coetanei, ma uno col suo tennis è destinato ad arrivare. Secondo Alessandro Greco, responsabile tecnico di Swiss Tennis, ci vorranno quattro anni affinché raggiunga il massimo del suo potenziale. “Difficile ipotizzare una tempistica, ma di sicuro sono sulla buona strada – dice Stricker – vincere un titolo è sempre speciale, adesso la classifica migliorerà e avrò la possibilità di giocare tornei importanti, con tante chance per progredire. Nei prossimi 1-2 anni possono succedere tante cose”. Nonostante sia già piuttosto popolare, anche per il suo legame d’amicizia con Roger Federer, lo svizzero non è ancora entrato tra i top-100 ATP (con questo successo salirà al numero 120 ATP, non distante dal best ranking al 111). È dunque legittimo chiedergli se ha fissato degli obiettivi stagionali. “Sul piano dei risultati voglio costanza – dice – non deve più succedere di vincere un torneo e poi fare 3-4 primi turni di fila. In termini di classifica non ho obiettivi specifici: ovviamente vorrei entrare il prima possibile tra i primi cento, ma le cose possono cambiare molto rapidamente, anche da una settimana all’altra”.
ROVERETO DIECI E LODE
Dopo aver concesso selfie e autografi al numeroso (ed educatissimo) pubblico di Rovereto, Stricker si è concesso una videochiamata insieme al suo coach e ha scattato le foto di rito a uso e consumo dei social media. Però si fa serio quando gli si chiede se ha una dedica speciale per questa vittoria. “Due settimane fa ho avuto un periodo molto duro – racconta – quindi tornare dopo un piccolo stop e vincere un torneo è splendido. La mia famiglia mi ha aiutato tanto, ci sono sempre per me e allenarmi a casa è stato fantastico, perché mi sono ricaricato e ho ritrovato la motivazione”. Stricker è in tabellone al Challenger di Pau, ma ha lasciato intendere che potrebbe rinunciare per presentarsi al 100% a Lugano, laddove ha vinto il suo primo Challenger due anni fa. Di sicuro non andrà a Pau Giulio Zeppieri, che ha ufficializzato il forfait per la fatica dopo due settimane a tutta birra. Di certo queste due settimane hanno regalato un giocatore nuovo, diverso, che alla ripresa dell’attività avrà tante certezze in più. Le stesse certezze di un torneo che si è presentato in grande stile nel circuito mondiale, confermando la bontà dell’intuizione di portare il grande tennis a Rovereto. Grande soddisfazione per i due direttori (Marco Fermi e Luca Del Federico), i quali hanno incassato i complimenti delle autorità presenti: l’Assessore al Turismo e allo Sport della Provincia Autonoma di Trento Roberto Failoni e il Sindaco di Rovereto Francesco Valduga. “Possiamo dire che tutti gli eventi sportivi in Trentino sono un successo, e questo non ha fatto eccezione” ha detto Failoni. Come ha concluso il presidente del circolo Giorgio Trentini, c’è l’auspicio che questo torneo sia soltanto l’inizio di una lunga storia. E chissà che non si possa crescere ulteriormente.
INTERNAZIONALI DI TENNIS – CITTÀ DI ROVERETO (73.000€, Play-It)
Finale Singolare
Dominic Stricker (SUI) b. Giulio Zeppieri (ITA) 7-6(8)6-2
Il simpatico Denis parla a nome del team di 60 raccattapalle che ha svolto un grande lavoro agli Internazionali di Tennis – Città di Rovereto. Ci racconta in cosa consiste il loro lavoro, quali sono gli aspetti più complicati di un lavoro tutt’altro che banale… e ci svela chi è il giocatore più simpatico!
“La mia idea è che Giulio abbia cambiato marcia nella sua vita”. Le parole di Massimo Sartori sintetizzano quello che sta vivendo Giulio Zeppieri, giunto alla nona vittoria di fila. Prima il titolo a Cherbourg, adesso la finale agli Internazionali di Tennis – Città di Rovereto (73.000€, Play-It). Il laziale ha giocato la partita giusta per battere Kaichi Uchida, regalando al pubblico la migliore finale possibile: da una parte l’italiano più atteso, dall’altra la baby star Dominic Stricker. Zeppieri si è imposto 7-5 6-2, disinnescando il forcing del giapponese fino a farlo crollare negli ultimi game. “Oggi è stata la partita in cui è stato più equilibrato, in cui ha giocato meglio a tennis – continua coach Sartori – a un certo punto ha giocato “giusto”. Dopo un inizio facile, in cui l’altro sbagliava molto, è rimasto tranquillo anche quando Uchida è entrato in partita. Mi è piaciuto che l’abbia tenuto sempre sotto pressione, anche quando l’avversario giocava meglio”. Ci sono tante cose che piacciono di questo Zeppieri, a partire da una testa tutta nuova. Per esempio, la capacità di non avere cali di tensione dopo il titolo in Francia. Come è stato possibile evitare il rilassamento? “Il nostro obiettivo era la prima partita, poi sarebbe venuto il resto del torneo – dice Sartori – abbiamo insistito tanto sull’idea di vincere il primo match, perché i grandi giocatori vincono la prima partita e da lì costruiscono il resto”.
PUBBLICO DA RECORD
E poi c’è la costanza: Zeppieri mantiene sempre un atteggiamento positivo, non butta via neanche un game, non disperde energie, è focalizzato sul tennis. E qui si torna al concetto di cambiare marcia espresso dal tecnico vicentino. “Penso che abbia deciso di provarci sul serio, ha messo la faccia in quello che fa. Chiedendo il nostro aiuto sapeva di andare incontro a una grande assunzione di responsabilità: se le cose vanno bene ok, altrimenti sa di essere l’unico responsabile. Mi sembra che abbia deciso di voler fare il giocatore di tennis”. Un giocatore che – se va avanti così – non avrà problemi a entrare tra i top-100 ATP, poi si vedrà. Zeppieri ha scatenato una vera e propria febbre di tennis a Rovereto: per assistere al match contro Uchida c’erano almeno 500 persone, ben oltre la capienza della Itas Arena: la tribuna era esaurita, ma nemmeno le tribune aggiuntive sul secondo campo sono state sufficienti. C’era gente ovunque: sulle scale, dalle vetrate, in ogni angolo dove fosse possibile vedere anche una sola parte di campo. Un trionfo per il club presieduto da Giorgio Trentini, che ancora prima della finale può dire di avere stravinto la scommessa di ospitare un torneo Challenger. E probabilmente sarà l’inizio di una grande storia di tennis. L’appuntamento con il match clou è alle 15 di domenica. A giudicare dall’aria che si respira, sarà bene che gli spettatori si presentino con il dovuto anticipo…
BUM BUM STRICKER VOLA IN FINALE
Nella prima semifinale, Dominic Stricker aveva fatto valere le gerarchie contro Gauthier Onclin. Lo svizzero (testa di serie n.2) si è imposto col punteggio di 6-3 7-6, dimostrando ancora una volta di avere un tennis di lusso per i tornei di questo livello. Contro il belga ha servito alla grande, tirando undici ace e raccogliendo oltre l’80% di punti con la prima di servizio. Quando poi lascia andare il braccio con il dritto, è davvero uno spettacolo per gli occhi. Nella semifinale dell’Itas Arena, tuttavia, ha mostrato anche una discreta fase difensiva, suo storico punto debole. Quando ne aveva l’opportunità, Onclin provava a mettere in atto un forcing con i colpi da fondocampo, ma Stricker è stato spesso in grado di fargli giocare una palla in più. Un break al quarto game è stato sufficiente per indirizzare il primo set, mentre nel secondo c’è stata più battaglia. Onclin ha annullato due palle break nel primo game e un’altra nel quinto, poi ha avuto la grande occasione – l’unica della sua partita – sul 4-3, quando ha avuto una chance per andare a servire per il set. Stricker l’ha annullata , poi il parziale è scivolato al tie-break, nel quale Stricker è scappato via sul 4-0 prima di chiudere piuttosto agevolmente. “È stato molto aiutato dal servizio – ha detto Dieter Kindlmann, il tecnico che lo accompagna a Rovereto – non è stata la sua migliore partita, aveva giocato meglio nei quarti, ma nei momenti importanti è stato molto incisivo, inoltre ha giocato un ottimo tie-break. Ma credo che la chiave sia stata il servizio”.
MARGINI DI MIGLIORAMENTO
Per Stricker sarà la quinta finale Challenger in carriera, la prima dalla scorsa estate. Fino a oggi il bilancio racconta di tre vittorie (Lugano 2021, Cleveland e Zug 2022) e una persa (Columbus 2022). Una cosa è certa: l’attuale classifica (n.153 ATP) non rispecchia in alcun modo le potenzialità del 20enne svizzero, che continua ad essere allenato dallo storico coach Sven Swinnen. “Io gli sto dando una mano solo questa settimana, ci conosciamo da quando lavoravo con la federazione svizzera e ci capiamo molto bene. Mi sto godendo alla grande questa settimana” dice Kindlmann, che qualche mese fa ha chiuso la collaborazione con Swiss Tennis e aveva iniziato a lavorare con la cinese Xiyu Wang, ma ha interrotto questo progetto dopo l’Australian Open. “Non so bene cosa farò in futuro – dice il tedesco, ex n.130 ATP – sto valutando alcune proposte, se riprendere a lavorare per una federazione oppure dedicarmi alla mia accademia in Germania”. Per adesso si gode una settimana vincente, in cui ha spedito in campo Stricker per una sessione di allenamento subito dopo la partita. “Quando abbiamo la chance di farlo è sempre una buona cosa: il match non è stato troppo faticoso, così ne abbiamo approfittato per lavorare su alcuni aspetti. Abbiamo deciso di tirare qualche palla in più per trovare buone sensazioni dopo un match che non è stato perfetto”. A proposito di miglioramenti, Kindlmann è convinto che Stricker possa migliorare in ogni aspetto del suo gioco. “È giovanissimo, il circuito è molto competitivo e quindi c’è tanta strada da fare. Per arrivare al 100% del suo potenziale, molte cose si devono mettere insieme. Il fatto che abbia tanti margini di miglioramento è una buona notizia”.
INTERNAZIONALI DI TENNIS – CITTÀ DI ROVERETO (73.000€, Play-It)
Semifinali Singolare
Dominic Stricker (SUI) b. Gauthier Onclin (BEL) 6-3 7-6(3)
Giulio Zeppieri (ITA) b. Kaichi Uchida (GIA) 7-5 6-2
Finale Doppio
Victor Vlad Cornea / Franko Skugor (ROM-CRO) b. Vladyslav Manafov / Oleg Prhodko (UCR-UCR) 6-7(3) 6-2 10-4
Dopo una vita accanto ad Andreas Seppi, coach Massimo Sartori riparte con un progetto molto interessante: è il nuovo coach di Giulio Zeppieri. In questa chiacchierata fa il punto della situazione sulla partnership appena iniziata, oltre a esprimere il suo parere sulle strutture del Circolo Tennis Rovereto, a suo dire già pronte per ospitare un torneo ancora più importante. E non manca un amarcord: la più grande soddisfazione come coach di Andreas Seppi è stata…
Non c’è dubbio che ci sia molto della nuova guida tecnica nel Giulio Zeppieri versione 2023. Il ragazzo di Latina ha doti tecniche indiscutibili, ma nei primi anni di carriera gli era capitato di avere alti e bassi (soprattutto emotivi) nel corso di una partita. Invece sta affrontando il “Città di Rovereto” con lo spirito del campione: non era facile resettare la mente dopo il successo a Cherbourg, invece Giulio (seguito da coach Massimo Sartori) ha conquistato un posto in semifinale grazie alla bella vittoria contro Antoine Escoffier (2-6 6-3 6-2 lo score), un francese di quasi 31 anni che si è scoperto competitivo nel circuito Challenger dopo oltre dieci anni di carriera. Per il secondo match di fila, Zeppieri ha rimontato un set di svantaggio. Ma questo match è stato ben più complesso rispetto a quello contro Charles Broom, poiché il francese è stato avanti di un break nel secondo set dopo aver dominato il primo. Approfittando di un Zeppieri un po’ contratto, Escoffier ha giocato un primo set impeccabile, mostrando buone qualità. Quando è salito 2-1 e servizio nel secondo set, sembrava che il match non fosse più recuperabile. Invece “Zeppo” è rimasto dentro la partita, prima con la testa, poi con il cuore e infine con il braccio. Con tre game consecutivi ha rovesciato l’inerzia dell’incontro e lo ha portato al terzo, aiutato – per la verità – da un problema fisico del francese, la cui gamba sinistra ha preso a sanguinare vistosamente, colorando di rosso il calzettone. Però ha continuato a lottare in avvio di terzo, quando ha avuto una cruciale palla break nel secondo game. Lì Zeppieri ha chiesto e trovato aiuto dal servizio, poi nel game successivo è riuscito a brekkare nuovamente il suo avversario al termine di un game di 16 punti. La partita era ormai girata, anche se Escoffier ha continuato a lottare con generosità. Ma per lui, ormai, “i buoi erano scappati”. Zeppieri ha così intascato l’ottava vittoria di fila e proverà a prolungare la serie nell’ultimo match di sabato (non prima delle ore 18) contro Kaichi Uchida. Sulla carta parte favorito, ma il giapponese sta esprimendo una qualità di gioco davvero elevata: l’azzurro dovrà sfruttare i probabili passaggi a vuoto di Uchida per continuare a sperare nel sorpasso in classifica ai danni di Matteo Arnaldi e Francesco Passaro. Sorpasso che avverrebbe soltanto in caso di vittoria nel torneo. Il programma inizierà alle 14 con la finale del doppio, poi non prima delle 16 si giocherà la prima semifinale tra Dominic Stricker e Gauthier Onclin.
INTERNAZIONALI DI TENNIS – CITTÀ DI ROVERETO (73.000€, Play-It)
Quarti di Finale Singolare
Gauthier Onclin (BEL) b. Zdenek Kolar (CZE) 6-3 6-3
Kaichi Uchida (GIA) b. Jurij Rodionov (AUT) 7-6(6) 2-6 6-3
Dominic Stricker (SUI) b. Alejandro Moro Canas (SPA) 6-4 4-6 6-0
Giulio Zeppieri (ITA) b. Antoine Escoffier (FRA) 2-6 6-3 6-2
Semifinali Doppio
Victor Vlad Cornea / Franko Skugor (ROM-CRO) b. Hendrik Jebens / Niklas Schell (GER-GER) 6-3 6-4
Vladyslav Manafov / Oleg Prhodko (UCR-UCR) b. Marek Gengel / Zdenek Kolar (CZE-CZE) 6-4 6-2
Gauthier Onclin non vuole finire nella lunga lista dei top-10 junior incapaci di confermarsi tra i professionisti. I primi anni di carriera avevano alimentato qualche dubbio, ma il suo avvio di 2023 ha cambiato tutto. In meno di due mesi ha scalato cento posizioni ed è entrato a gamba tesa nel circuito Challenger. Dopo aver vinto il torneo ITF di Bressuire, è giunto in semifinale al ricco torneo di Ottignies Louvain, arrivando a sfidare David Goffin. Adesso vuole fare un passo in più dopo aver centrato un’altra semifinale agli Internazionali di Tennis – Città di Rovereto (73.000€, Play-It). Partiva leggermente sfavorito contro Zdenek Kolar, invece si è imposto con un doppio 6-3 che gli ha aperto la strada per la semifinale contro Dominic Stricker. Se Onclin è relativamente sconosciuto a questi livelli, non si può dire altrettanto del suo coach: Steve Darcis è stato un ottimo giocatore, ricordato per alcune imprese in Coppa Davis e per una storica vittoria su Rafael Nadal a Wimbledon (una delle due sole sconfitte dello spagnolo al primo turno di uno Slam). Ha smesso tre anni fa e ha subito iniziato ad allenare, salvo poi diventare – appena una settimana fa – capitano del team belga di Coppa Davis. Un doppio ruolo che però non lo distrae dall’impegno con Onclin. “Per me non cambierà molto: da quando ho smesso di giocare sono subito entrato in federazione e sono diventato responsabile degli Over 18, oltre ad allenare la top-100 WTA Ysaline Bonaventure quando è in Belgio, mentre in giro per il mondo è seguita da un tecnico francese (Hugo Guerriero, ndr). Quanto alla Davis, si tratta di un impegno di due settimane. Ok, dovrò fare delle riunioni, seguire i giocatori ma l’idea è organizzare delle sessioni di allenamento tutti insieme”. Adesso è focalizzato su Onclin, che sogna a farsi il più bel regalo di compleanno: dovesse arrivare in finale, la giocherebbe nel giorno in cui compie 22 anni. “Oggi mi è piaciuto molto, è stato solido e aggressivo – dice Darcis – questa è stata la chiave. Per lui è importante far muovere l’avversario, perché quando è lui a dover correre non va troppo bene. Se invece riesce a dettare il gioco va molto meglio”.
IL PROBLEMA DEGLI SPONSOR
Onclin ascolta la conversazione in silenzio, si vede che nutre un grande rispetto per il suo tecnico. “Deve migliorare il servizio – continua Darcis – credo che possa fare molto meglio di così. Per il resto deve continuare a essere solido, come sta facendo da qualche settimana. Adesso sa come giocare a tennis, ha capito come funziona. Sul piano tecnico risponde molto bene e il dritto è un’arma davvero interessante”. Professionista dal 2020, per tre anni ha giocato quasi esclusivamente i tornei ITF. Adesso sembra essere cambiato tutto: frutto di un lavoro particolare durante la offseason o è la naturale evoluzione di un giocatore? “Entrambe le cose – continua Goffin – l’evoluzione procede nel modo giusto, ma in inverno abbiamo cercato di lavorare il più possibile con i migliori belgi. Abbiamo trascorso alcune settimane con Zizou Bergs e lo stesso Goffin. Per lui è stato molto importante, perché si è reso conto che il livello non è così diverso”. Onclin ha vissuto il suo momento di massima popolarità a Ottignies Louvain, laddove ha attirato la curiosità della stampa belga. Nell’occasione aveva detto di non avere particolari sponsor, lanciando quasi un appello. “Speriamo che trovi qualcosa!” dice Goffin, specificando che per le racchette non ci sono problemi perché utilizza da tempo telai dello stesso marchio. “Per l’abbigliamento è un po’ più difficile, perché lui ama giocare con un certo modello di scarpe, e le aziende di abbigliamento vogliono vestire un giocatore dalla testa ai piedi. Io posso sperare che continui a salire in classifica, credo che le attenzioni verranno di conseguenza”. Sempre in occasione del torneo belga, lo stesso Darcis aveva specificato che Onclin deve raggiungere determinati obiettivi se vuole continuare ad avere il sostegno della federtennis belga. Sul punto, è opportuno fare una precisazione: essendo un Paese bilingue, il Belgio ha due grosse associazioni che confluiscono nella Royal Belgian Tennis Federation. Nella parte fiamminga c’è Tennis Vlaanderen, mentre in quella vallone c’è l’AFT (Association Francophone de Tennis). Quest’ultima è quella a cui è associato Onclin.
NUOVO CAPITANO DI DAVIS
“La nostra idea è chiudere l’anno tra i top-150 ATP – dice Darcis – qualora dovesse farcela, credo che continueranno a dargli una mano. In caso contrario dovremmo fare per conto nostro, perché la parte francese della federazione non ha molti soldi. E i costi, tra voli e hotel, sono moltissimi. Il primo obiettivo era giocare le qualificazioni del Roland Garros, e credo che sia stato già raggiunto, così come per Wimbledon. Questa è un’ottima notizia. Io mi auguro che continui così, perché in quel caso raggiungerà sicuramente l’obiettivo di fine anno”. Visto che l’annuncio è arrivato pochi giorni fa (con tanto di annuncio in pompa magna sul sito della Coppa Davis), è inevitabile chiedere a Darcis come è nata la sua nomina a capitano di Coppa Davis. “Abbiamo avuto un ottimo capitano per dodici anni: con Johan Van Herck abbiamo raggiunto due finali – premette – alla fine le cose per lui si sono complicate con la federazione. Quando ho smesso di giocare, ormai tre anni fa, ho subito dato la mia disponibilità, ma non ho voluto fare nulla alle spalle di Johan perché è un amico e ho grande rispetto per lui. Quando mi hanno detto che lui avrebbe chiuso la sua esperienza, io ho detto che ero disponibile. C’erano state delle discussioni, ma non c’era ancora nulla di definito”. Darcis racconta di aver appreso della nomina dopo la sconfitta di tre settimane fa in Corea. “Ne avevamo parlato, ma l’intenzione era far chiudere la stagione a Van Herck. Dopo quella partita hanno cambiato idea, dunque a settembre ci sarò già io. Ma ogni discussione è arrivata dopo la partita di Seul”. Nonostante quella brutta sconfitta, che costringerà a giocare uno spareggio-salvezza contro l’Uzbekistan, il tennis belga sta vivendo un buon momento di salute. “Siamo in buona posizione – dice Darcis – anche se Goffin non è più giovanissimo abbiamo Zizou Bergs e poi stanno emergendo tanti giovani: c’è Gauthier, poi Raphael Collignon, il vincitore dell’Australian Open junior Alexander Blockx e Gilles Arnaud Bailly, che lo scorso anno ha giocato due finali Slam junior. Stanno arrivando tanti giovani e questo è ottimo, perché la competizione spingerà tutti a fare meglio”. Intanto il suo allievo proverà a farsi il più bel regalo di compleanno della sua vita, a piedi delle Dolomiti. Per riuscirci dovrà battere Dominic Stricker, che si è concesso un set di distrazione contro l’ostico Alejandro Moro Canas, entrato in tabellone come lucky loser ma bravo a spingersi fino ai quarti di finale. Nonostante un problema al piede sinistro (che lo ha costretto a chiedere un medical time-out dopo appena tre game), lo svizzero ha evidenziato una superiorità netta su questa superficie. Il match è terminato col punteggio di 6-4 4-6 6-0, ma per lo spagnolo (che si incorda da solo le racchette con una macchina portatile) rimane una buonissima esperienza: per lui è stata la terza volta nei quarti di finale di un torneo Challenger, la prima in un torneo indoor.
UCHIDA RITROVA IL SERVIZIO
Prosegue la bella avventura di Kaichi Uchida: il giapponese conferma di avere potenzialità importanti e ha estromesso la prima testa di serie Jurij Rodionov al termine di una battaglia di tre set, chiusa col punteggio di 7-6 2-6 6-3. Rispetto ai match precedenti, Uchida ha trovato un buon rendimento al servizio, raccogliendo molti punti diretti che gli hanno permesso di uscire dalle sabbie mobili. Alcune sue prime palle hanno toccato i 225 km/h, velocità ancora più impressionante se relazionata a un’altezza non trascendentale (180 cm). È stato decisivo il primo set, nel quale ha dovuto fronteggiare ben cinque palle break ma è riuscito a trascinarlo al tie-break, vincendolo al fotofinish. Dopo un passaggio a vuoto nel secondo set, ha preso un break di vantaggio in avvio di terzo ed è stato bravissimo nell’ottavo game, quando ha cancellato una palla break a Rodionov con una coraggiosa seconda di servizio. In passato gli era già successo di battere avversari con una classifica migliore dell’austriaco, ma questo successo conferma i progressi mostrati negli ultimi dodici mesi. In semifinale se la vedrà con il vincente del match serale, quello tra il nostro Giulio Zeppieri e il francese Antoine Escoffier.
Maestro del Circolo Tennis Rovereto ed ex professionista, in occasione del torneo Luca Stoppini ha svolto il ruolo di responsabile dei raccattapalle. In questa simpatica chiacchierata ci ha raccontato in cosa consiste il suo lavoro e quali sono stati gli aspetti sui quali ha dovuto lavorare maggiormente per far rendere al meglio i ball boys del “Città di Rovereto”.
Sono stati ufficializzati gli orari degli ultimi due giorni del “Città di Rovereto”.
Ricordando che l’ingresso sarà gratuito per tutta la durata della manifestazione, ecco tutti i dettagli.
SABATO 25 FEBBRAIO
Ore 14: Finale del doppio, Victor Vlad Cornea / Franko Skugor (ROM-CRO) vs. Vladyslav Manafov / Oleg Prhodko (UCR-UCR)
Non prima delle 16: Prima semifinale del singolare
Non prima delle 18: Seconda semifinale del singolare
DOMENICA 26 FEBBRAIO
Ore 15: Finale del singolare
Giulio Zeppieri ha una motivazione in più: dovesse vincere gli Internazionali di Tennis – Città di Rovereto (73.000€, Play-It) entrerebbe tra primi centodieci giocatori al mondo, ma soprattutto supererebbe di una manciata di punti Francesco Passaro e Matteo Arnaldi, gli altri “2001” del nostro tennis che in questo momento gli stanno davanti. A prescindere da come andrà in Trentino, si può dire che l’operazione aggancio sia andata a buon fine. Nelle prossime settimane scatterà una bella lotta a tre per diventare il prossimo italiano ad approdare tra i top-100 ATP. Accreditato della terza testa di serie, Zeppieri ha fatto venire qualche brivido nel primo set contro il britannico Charles Broom (n.378 ATP e proveniente dalle qualificazioni). Un break al quinto game ha permesso a Broom di scappare via e aggiudicarsi il parziale, poi Giulio è emerso dalle sabbie mobili nei primi game del secondo set. Dopo aver rischiato di incassare un break in avvio, è scappato sul 3-0 (peraltro dopo aver annullato tre palle break nel terzo game) e a quel punto la strada si è fatta in discesa. Zeppieri è scappato via nel terzo, imponendosi senza patemi col punteggio di 4-6 6-1 6-2. A seguirlo c’era coach Massimo Sartori, entusiasta dell’inizio di questa collaborazione. Da qualche mese, Zeppieri si è stabilito a Vicenza e da poche settimane è ufficialmente entrato nel team di cui fa parte anche Marco Cecchinato. “Nel primo set ha sbagliato troppo, inoltre l’altro giocava profondo e questo costringeva Giulio ad accorciare – racconta Sartori – poi ha migliorato il rendimento con la prima di servizio e la partita è cambiata. Sono stati fondamentali i primi tre game del secondo set, nei quali ha rischiato di incartarsi. Evitato quel pericolo, è andata decisamente meglio”.
CONDIZIONE ATLETICA COME PRIORITÀ
C’è grande curiosità per questa partnership: da una parte c’è uno dei nostri migliori talenti, dall’altra un tecnico di qualità ed esperienza. A raccontarci la genesi è proprio Sartori: “Ci siamo conosciuti nell’ultimo anno. Aveva giocato contro Seppi a Parigi e mi era piaciuto il suo comportamento – racconta – poi nell’ultimo periodo è capitato di giocare alcuni tornei insieme perchè aveva una programmazione simile a quella di Seppi e Cecchinato. Un giorno mi ha telefonato chiedendomi qualche consiglio: dopo essersi consultato con la FITP, mi ha domandato se potessi dedicargli qualche settimana. A mio avviso sarebbe stato opportuno trascorrere qualche settimana di prova. E così abbiamo lavorato insieme fino all’Australian Open, laddove era seguito dai tecnici FITP. Al ritorno dall’Australia era pronto, così abbiamo deciso di andare avanti. Si può dire che il progetto sia appena partito”. Non sorprende, dunque, che a seguire il match ci fossero elementi di spicco del Settore Tecnico: il consigliere Graziano Risi, il responsabile degli Over 18 Umberto Rianna e la new entry Francesco Aldi, che da poco è stato inserito nello staff federale. “Giulio deve migliorare nella parte bassa del corpo, deve muoversi più largo – continua Sartori – mentre sulla parte superiore non c’è nulla da dire. Anche oggi ha tirato alcuni dritti d’altra categoria. La cosa più importante, tuttavia, è stare bene fisicamente. Non significa allenarsi tantissimo, bensì allenarsi bene. Nella sua carriera ha sempre avuto acciacchi che gli hanno impedito di esprimersi a un certo livello”. Proprio per questo, a occuparsi dei muscoli del laziale c’è il preparatore atletico Massimiliano Pinducciu, altra figura di grande esperienza, che lo sta curando con estrema attenzione. Cresciuto insieme a Lorenzo Musetti (tra i due ci sono appena tre mesi di differenza), Zeppieri ha sempre alimentato le fantasie degli appassionati per un talento tecnico importante, a partire da quei dritti-fiondata che non impressionano soltanto Sartori. Ma cosa dovrebbe ottenere per rendere contento il suo coach? “Beh, come prima cosa entrare tra i top-100 e restarci per dieci anni – sorride il tecnico vicentino – poi arrivare tra i primi 50 e possibilmente salire ancora. Dipende molto da lui: il prossimo passo sarà frequentare con costanza il circuito ATP: a quel punto sarò curioso di vedere se saprà elevare il suo rendimento. In quel momento si capiranno tante cose, ma di una cosa sono certo: ha le qualità per farcela”. L’avventura di Zeppieri a Rovereto ripartirà venerdì: scenderà in campo nella sessione serale (non prima delle 19.30) contro il vincente di Escoffier-Copil.
RODIONOV VINCE IL MATCH DEL TORNEO
Centra i quarti di finale anche la prima testa di serie, l’austriaco Jurij Rodionov. Il numero 134 ATP ha dovuto lottare duramente per avere la meglio sul gigante britannico Jan Choinski, 196 centimetri di potenza e un tennis molto interessante. Vedendolo giocare, si fatica a capire come mai non sia mai andato oltre la 225esima posizione, suo ranking attuale. Choinski è noto al pubblico italiano per aver battuto Matteo Berrettini nell’ultimo match junior del romano, al terzo turno dello Us Open 2014. Da allora i due hanno avuto un percorso molto differente, ma Choinski sembra aver messo ordine nel suo tennis, come peraltro aveva dimostrato la scorsa settimana a Cherbourg. Dopo un inizio difficile, ha disorientato Rodionov con la sua potenza. I due hanno giocato un terzo set di alto livello, sia tecnico che spettacolare, offrendo il miglior tennis visto finora a Rovereto. Choinski ha avuto una grossa chance nel sesto game: avanti 3-2, si è trovato avanti 15-40 sul servizio dell’austriaco. Lì Rodionov si è salvato e poi è stato bravo a non commettere errori nella fase finale, chiudendo con un parziale di sette punti che ha fissato il punteggio sul 6-2 2-6 6-4. Nei quarti (non prima delle 14) se la vedrà con il giapponese Kaichi Uchida. Il programma di venerdì scatterà alle 10 con il match tra il belga Onclin e il ceco Zdenek Kolar, che sta vivendo un ottimo inizio di stagione: negli ultimi tre tornei ha raggiunto rispettivamente un quarto, una semifinale e la recente finale a Vilnius. Lo scorso anno era arrivato a un soffio dai top-100 ATP, impegnando Stefanos Tsitsipas in un match di oltre quattro ore al Roland Garros. A Rovereto ha giocato meglio i punti importanti contro l’esperto Evgeny Donskoy e parte certamente favorito contro Onclin. Ma il clou sarà certamente l’impegno di Giulio Zeppieri nella sessione serale.