Ha lottato, ha sbuffato, ha sofferto... ma alla fine ce l'ha fatta. Gli Internazionali di Tennis – Città di Rovereto (73.000€, Play-It) non potevano chiedere un esordio migliore: bagno di folla da una parte, la vittoria del giocatore di casa dall'altra. Già, perché Giovanni Oradini è nato proprio a Rovereto e ha un legame speciale con la sua regione, la sua terra, il suo circolo. Un legame che sente ancora più grande dopo la scelta di vita compiuta anni fa, quando ha accettato una borsa di studio per andare a studiare negli Stati Uniti, in Mississippi. Lì si è formato l'uomo, il professionista e il giocatore attuale. Oggi è numero 383 ATP dopo aver toccato la 352esima posizione a gennaio, e non gli era mai capitato di giocare un torneo così importante dalle sue parti. Ok, a Rovereto aveva vinto un torneo Open, ma un ATP Challenger è un'altra cosa. A maggior ragione dopo una battaglia piena di scambi e sudore contro Jeremy Jahn, esperto giocatore tedesco che oggi è fuori dai primi 600, ma che qualche anno fa era stato tra i top-200. Oradini si è imposto col punteggio di 6-3 4-6 6-4 e la vittoria è particolarmente saporita, perché il match si era complicato dopo che per un set e mezzo era parso un impegno di routine. Oradini ha gestito fino al 6-3 4-2, poi è stato vittima di un passaggio a vuoto che ha riammesso al match il tedesco. “A un certo punto sono stato meno aggressivo, ma sono stato bravo a tenere duro nei primi game del terzo set, fino al 2-2, perchè sentivo che in quel momento stava giocando meglio di me. In quel momento mi sono detto di essere più aggressivo, spingere per fare male alla prima occasione, e per fortuna è andata bene.
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